TENNIS MATCH 🎾
Simao pronte a iniziare la stagione. Oggi è il primo giorno in cui ci scontreremo con un'altra scuola in alcuni match di tennis. Il mio ginocchio si è fortunatamente ripreso in tempo e grazie ai miei due knee brace posso partecipare anche io ai match. È venerdì, questa settimana è stata lunghissima e pesante, le emozioni mi hanno giocato un brutto scherzo e non vedo l'ora di staccare il cervello sfogandomi con la mia racchetta e una pallina da tennis. Raccolgo i miei vestiti sparsi nella stanza e la mia racchetta appoggiata sul letto. Infilo tutto nello zaino e salgo in cucina pronta per andare con Joe a scuola. Sono emozionata per la giornata che mi aspetta, nonostante non riesca ad avere il mio sorriso sulle labbra. Joe mi chiede insistentemente che sia successo, e ripetutamente cerco di sviare l'argomento...se solo due lacrime scivolassero giù dalle guance Joe non mi lascerebbe stare un secondo.
Finalmente arriviamo a scuola e incontro all'entrata Rylee. La saluto e la abbraccio, mi stringe forte e mi racconta che fra meno di 24h sarà su un aereo per la Germania. Sono troppo felice per lei; so esattamente ciò che sta provando e quello che passerà durante queste due settimane dall'altra parte del mondo. La aiuto a ripassare le frasi in tedesco e poi insieme andiamo al mio locker. Ci fermiamo a parlare fino a che non sentiamo il rumore metallico e stridente della campanella. La saluto e con passo poco deciso mi dirigo verso la mia classe. Le mie compagne cercano subito di tirarmi su e di farmi ridere un pochino, apprezzo il tentativo, ma la situazione è più difficile di quanto potessimo immaginare.
Mando un messaggio a Kolton, ho bisogno assolutamente di parlagli. Nemmeno il tempo di rispondermi che entra nella mia classe del primo periodo e inventandosi una scusa mi porta fuori dalla classe. Ci sediamo ad uno dei tavoli della mensa e iniziamo a parlare. I lacrimoni si sciolgono e il nervoso prende lo spazio che poco prima era occupato dalla delusione. Mi abbraccia e cerca di consolarmi. È l'unica persona presente in America che riesce a calmarmi, e che mi ascolta sempre. Sentiamo un'altra campanella, increduli ci guardiamo e realizziamo che siamo stati a parlare un po' più del dovuto. Corriamo in classe ridendo e il prof ci scusa senza nemmeno lasciarci un ticket. Ci sediamo ai nostri posti e ci battiamo un cinque a distanza.
Finalmente arriva il pranzo, mi metto la musica nelle orecchie e inizio a mangiare la mia mela. Sono concentrata sul match che andrò a giocare da lí a breve. Una cuffietta mi scivola dall'orecchio. Mi giro, "Kolton!", mi sorride e mi fa un segno con la mano, poi sposta una sedia e sedendosi accanto a me si mette la cuffietta nell'orecchio. "Are you feeling better?". Sospiro. Mi accarezza la schiena e si appoggia sulla mia spalla per darmi conforto. Cerco di cambiare argomento in fretta per non focalizzarmi su ciò che mi fa stare male. "Hei, you know, today I have a big match Boy", "Ya! Do you play in varsity today?". Esito un attimo, "Not sure, we'll see...but I'm pretty sure that I'll play double". Mi batte il cinque e mi dice che poi vuole il resoconto. Faccio segno di si e appena finito il pranzo lo saluto e vado a cambiarmi per il game.
Tutte le altre ragazze sono nello spogliatoio e urlando si scambiano battute e risate. La loro energia mi fa solo bene. Mi salutano in coro urlando "Group hug in the shower tonight". Non smetto di ridere; questo motto mi fa pensare alla prima volta che abbiamo fatto la doccia dopo gli allenamenti; i concerti che noi facciamo sotto le docce sono meglio di quelli di Lady Gaga e Vasco Rossi. Siamo tutte pronte e carichissime. Saliamo sul bus che ci porterà in Portland per giocare il game. Lo speaker diffonde le musiche del momento e senza sbagliare una parola cantiamo tutte insieme e cercando di approcciare anche alcuni movimenti.
Il viaggio sembra volare, nonostante il traffico lo abbia reso quasi di due ore. Mi fa male la gola, e la voce mi va e viene. Sono un po' stanca e senza neanche rendermene conto mi appisolo sul sedile del bus. Due colpi di clacson e sobbalzo dal mio sonno leggero. Scendiamo tutte un po' appisolate dall'autobus e ringraziamo il nostro Mr. Busdriver. Tutte insieme ci avviamo ai campi di tennis della Valley Catholic. Il nervoso un po' si fa sentire, ma il sole caldo alto nel cielo e il venticello fresco, danno quel senso di primavera che risveglia in noi tutte le energie.
Il riscaldamento dura cinque minuti, la coach ci richiama con un fischio alla panchina e ci parla della disposizione di oggi. "Okay girls. Today is really hard, but we can beat them. This is the formation.." inizia a parlare e a scandire tutti i nomi partendo dal numero uno singolo. Fortunatamente non sono nella top 4 singoli..mi sentirei troppo a disagio da sola in mezzo a quel campo. Inizia la lista dei double. Non presto troppo attenzione fino a che sento il mio nome. Mi giro di scatto e la guardo, "Coach, I heard my name, and I think that we are not at the JV line yet!". Mi guarda e sorridendo mi risponde. "Exaclty, Ila you are playing with the varsity today". Sfodera un sorriso e le ragazze mi applaudono. Saltello sul posto e mi faccio prendere dall'emozione.
Entriamo in campo senza sapere contro chi stiamo giocando. La mia compagna si chiama Charlie, sono troppo contenta. É simpaticissima e esuberante, esattamente come me; ci battiamo il cinque mentre con un sacco di entusiasmo ci dicamo "Just for fun baby". Iniziamo il riscaldamento, ci rendiamo conto in fretta che l'altra coppia è davvero bravissima. Non ne sbagliano una..Ci guardiamo spesso io e Charlie durante il warm-up, e con lo sguardo ci incoraggiamo. Sarà tosta ma nessuno ci metterà mai fuori dai giochi, noi siamo qua per divertirci e per avere dei bei ricordi.
Prima di iniziare il match andiamo a parlare con la coach chiedendo che tipo di livello siano. La coach non ci risponde ma ci dice solo che possiamo farcela e che comunque vada saremo orgogliose di noi stesse. Con la coda fra le gambe ci andiamo a posizionare nel campo e iniziamo a chiamare le palle che lanciamo. Facciamo due punti e loro ne hanno tre, siamo vicine, dobbiamo solo stringere i denti e lottare per i nostri obbiettivi. Io e Charlie non smettiamo di ridere e ci incoraggiamo a ogni punto. Facciamo una pausa per bere e il punteggio è 5-5. La coach e il resto del team ci guarda da fuori incoraggiandoci come non mai. Tocca me alla battuta. Odio battere, Charlie mi guarda e mi fa una smorfia per imitare l'altra ragazza del team avversario. Scoppio a ridere, cerco di contenermi, ma con scarsi risultati. Lancio la palla in aria e con tutta la potenza che ho la butto nell'angolino sinistro del campo. Era veloce e dritta; non la prende e facciamo il punto per andare in vantaggio. Saltiamo insieme e ci muoviamo ballando e facendo le nostre mosse. Le altre ragazze del nostro team esultano con noi e ridendo ci applaudono. La coach non riesce a non trattenere la risata, mentre le due ragazze contro di noi ci guardano sconcertate.
Le ignoriamo e continuano a giocare. Il match finisce e siamo soddisfatte del nostro punteggio. La coach esce e ci dice che le due ragazze con la quale abbiamo appena giocato sono il secondo team varsity di tutta la squadra. CI manca il fiato dalla sorpresa e guardandoci rimaniamo allibite. Io e Charlie ci battiamo il cinque e facciamo il nostro saluto, mentre aspettiamo di far esplodere tutta la gioia che abbiamo dentro davanti alle ragazze.
Sono quasi le 8pm e abbiamo finito tutti i game. Abbiamo vinto quasi tutti i game e la soddisfazione ci si legge negli occhi. Saliamo contente e canterine sul pullman. Accendiamo subito le casse e cantando a squarciagola torniamo a casa. Sono troppo contenta di essere in questo team e di passare tutti questi bei momenti con le ragazze. Mi mancheranno tantissimo.
Mancano cinque minuti alla scuola e intoniamo il canto per ringraziare Mr. Busdriver, per averci accompagnato ovunque in questo caldo giorno e buia notte. Con un sorriso ci guarda e ci ringrazia per il calore che gli abbiamo lasciato. Scendo dal bus con tutte le mie cose. Il freddo mi si attacca alle gambe coperte solo da un paio di short. Saluto le ragazze e la coach e mi dirigo in fretta alla macchina di Mom. Mi siedo sul sedile caldo e subito le inizio a raccontare quello che è successo. Con aria orgogliosa e felice di me, mi dice che sono tata bravissima e che è davvero contenta di come mi stia mettendo in gioco. Mi abbraccia e poi finalmente siamo a casa.
La stanchezza non fatica ad arrivare e velocemente mi addormento sul mio letto, senza neanche accorgermi di non aver messo il pigiama. Good night y'all 👭